DOMANDA:
Salve, il mio ragazzo ha gravi problemi psicologici. Non ne ha mai parlato con nessuno, finché non ha conosciuto me alcuni mesi fa. Sono davvero impaurita perché in alcuni giorni è gravemente depresso ai limiti del sopportabile e con forti attacchi di panico. Non riesce a stare in mezzo alla gente (anche se a vederlo sembra naturale e molto più socievole della maggior parte delle persone) Non vuole parlarne con nessuno.
Ho bisogno di aiutarlo, ma non saprei come visto che non vuole farsi vedere da nessuno. Cosa posso fare?
RISPOSTA:
Salve, purtroppo non di rado, la presenza di un problema psicologico va a bloccare e/o distorcere la capacità di esserne pienamente consapevole e soprattutto la capacità di chiedere aiuto e cure. Questa complicazione, abbastanza frequente, può pregiudicare in maniera definitiva la possibilità di essere curati, perché le cure psicologiche non possono essere imposte (come quelle farmacologiche), e necessitano della piena collaborazione del paziente. Tuttavia in siffatti casi, la situazione, per quanto complicata, non è irrimediabile. Esiste infatti la possibilità di ricorrere alle cosiddette Psicoterapie indirette, qualora vi siano familiari o persone vicine disposte a “mettersi in gioco” per aiutare la persona. Tali forme di intervento, basate su un’ottica strategico-sistemica, sfruttano il fatto che ogni individuo (sistema individuale) è sempre interconnesso e si mantiene attraverso relazioni con altri individui, all’interno di specifici sistemi contestuali, tanto che cambiando alcuni elementi in tali individui e nei relativi contesti di appartenenza, si produce una perturbazione e quindi un cambiamento nella persona con problema. In genere, agendo sui soggetti in relazione con la persona problematica, e sui contesti in cui tale persone vive, si ottiene con poche sedute uno spostamento significativo che aumenta la consapevolezza del problema e la capacità di chiedere aiuto, con il conseguente avvio di una Psicoterapia diretta. Tuttavia, in alcuni casi, le Psicoterapie indirette possono anche portare alla vera e propria risoluzione del problema stesso, o ad un suo significativo ridimensionamento. La casistica in ambito scientifico, anche con problematiche molto serie e cronicizzate, ci permette di dire che molto si può fare, anche qualora il paziente si rifiuta di andare dallo psicologo.
Angela Floris
Dottor Leonardi