Domanda
La psicoterapia può far male invece che bene? |
Risposta
L’ idea comune, spesso sostenuta anche dagli addetti ai lavori, è che andare dallo psicologo può far solo bene, e certamente non può far “male”. Da ciò ne consegue la ovvia deduzione che è sempre meglio andare.
Io ritengo che questa idea sia errata, e infondata da un punto di vista scientifico.
Le psicoterapie sono interventi clinici, e come tutti gli interventi clinici, possono avere effetti collaterali negativi. Se un intervento clinico non può far anche male, significa che è innocuo, e quindi non può far nemmeno bene. È come un bisturi: se non taglia, certamente non può far male, ma non può nemmeno produrre alcun beneficio.
Quando uno psicologo ci dice di stare tranquilli, perche venire nel suo studio a parlare di sè non puó far male, non differisce da un chirurgo che ci tranquillizzasse prima di un intervento, sostenendo che il suo bisturi non taglia.
In definitiva, se accettiamo l’idea che una psicoterapia non può far male, diamo per scontato che non può nemmeno far bene, e dunque è inutile.
In realtà, le evidenze cliniche ci dicono che una psicoterapia può produrre rilevanti cambiamenti funzionali (positivi per il soggetto), ma anche disfunzionali (cioè negativi per il soggetto). Questo rapporto costi/ benefici va sempre valutato, soprattuttto nel caso di bambini e adolescenti, ma anche con adulti. Uno psicologo che nega questa possibilità, rischia di sottostimare e non vedere i potenziali effetti collaterali che possono scaturire dal suo intervento.
Quando si sceglie uno psicologo, è bene fare domande in questo senso, se non altro per accertarsi che c’è attenzione a questo fenomeno e che tutte le contromisure siano state prese per ridurre l’incidenza di effetti collaterali negativi.
Riccardo
Dottor Leonardi